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Magnetoterapia - Principi di funzionamento

Alcuni cenni sulla Magnetoterapia: come interagisce con le cellule del corpo...

Le membrane cellulari sono in pratica delle minuscole "pile" elettriche, di cui è possibile misurare la tensione erogata: più precisamente, nelle cellule nervose sane, tra l'interno e l'esterno esiste una differenza di potenziale di 90 mV (milliVolts) mentre nelle altre cellule questa tensione si aggira sui 70 mV e nei soggetti anziani questo valore tende a ridursi sui 60 mV, perché le "pile" si stanno ormai scaricando.

 Quando alcune cellule si ammalano (per una infezione, o per un trauma, o per una patologia degenerativa, o per qualsiasi altra causa), perdono la loro riserva di energia elettro-chimica. Quindi la cellula, che dovrebbe avere una tensione di 70 mV, ne misurerà solo 55-60; se poi questa tensione scende sotto i 30 mV si ha la necrosi, cioé la morte della cellula.

Quando queste minuscole "pile" presenti nel nostro corpo si scaricano, l'organismo ne avverte le conseguenze sotto forma di dolori (alla schiena, alle ossa, alle articolazioni), processi infiammatori,ferite che non si rimarginano, ecc. Per favorire il ritorno alla normalità di tutte queste cellule occorre dar loro l’energia necessaria a “ricaricarle”.

Avvicinando al nostro corpo una “sorgente” capace di erogare campi elettromagnetici pulsati con frequenze variabili, le cellule "captano" le frequenze ad esse relative e iniziano a "ricaricarsi" in modo naturale; ovviamente per riportare la situazione cellulare il più vicino possibile alla normalità, la terapia può durare da qualche giorno a qualche settimana, perché numerosi possono essere i fattori di condizionamento (come il tipo di cellula, la condizione di "scarica", il carattere cronico o acuto della malattia, la differente velocità di risposta di ogni organismo).

 Perciò, per raggiungere il risultato richiesto, non potendo sapere a priori su quale frequenza di eccitazione risultano sintonizzate le cellule "scariche" che bisogna ricaricare, occorrono generatori in grado di produrre impulsi di frequenze che coprano tutta la gamma interessata.

In tal modo tutte le cellule del corpo verranno eccitate e così facendo quelle scariche si ricaricheranno e tenderanno a tornare verso la loro situazione di equilibrio, mentre le cellule totalmente cariche e sane di fatto ignoreranno questi stimoli di ricarica.

CONTROINDICAZIONI?

Allo stato attuale delle conoscenze mediche, non risultano particolari precauzioni da tenere in considerazione riguardo l'utilizzo di apparecchiature per Elettromagnetoterapia; è però necessario per tutti i metodi di cura strumentali (e quindi anche per trattamenti con Elettromagnetoterapia)  rispettare alcune CONTROINDICAZIONI:

Non vanno sottoposti alla terapia, se non sotto stretta indicazione e sorveglianza medica:

  • i portatori di pace-maker;
  • le donne in gravidanza;
  • i pazienti affetti da gravi patologie cardiologiche/neurologiche o da patologie neoplastiche/tumorali complesse.